Con i suoi 3841 metri, la vetta più alta delle Alpi Cozie domina il panorama piemontese come un gigante di roccia. Chiamato affettuosamente “il re di pietra”, questo massiccio ha plasmato la storia dell’alpinismo italiano. La prima conquista nel 1861 da parte dell’inglese Mathews e l’impresa di Quintino Sella due anni dopo ne hanno fatto un simbolo di sfida e scoperta.
Oggi, quest’area offre molto più di un semplice percorso ad alta quota. Dalle sorgenti del Po ai sentieri che si snodano tra conifere e prati fioriti, ogni passo racconta una storia. Respirare l’aria pungente dell’altitudine mentre si ammirano i ghiacciai perenni è un’esperienza che rimane nel cuore.
Prepararsi per questa avventura richiede attenzione. I rifugi storici e i percorsi ben segnalati permettono di vivere la montagna in sicurezza, mantenendo intatto il fascino dell’esplorazione. Che si scelga un’escursione giornaliera o un itinerario più impegnativo, l’essenziale è rispettare i ritmi della natura.
Punti chiave da ricordare
- Simbolo dell’alpinismo italiano con prime ascensioni storiche nel XIX secolo
- Ecosistema unico che include le sorgenti del fiume Po
- Rete di percorsi adatti a diversi livelli di esperienza
- Importanza del prepararsi adeguatamente all’altitudine
- Opportunità di scoprire tradizioni locali e strutture ricettive tipiche
Introduzione al Monviso e alle Alpi Cozie
Tra le vette maestose delle Alpi Cozie, una montagna svetta con storia e mistero: il Monviso. Questo colosso di 3841 metri non è solo un gigante geologico, ma un vero libro aperto sulla storia alpina. Le sue pareti nascondono imprese epiche, come quella di Quintino Sella che nell’agosto 1863 raggiunse la cima, gettando le basi per il Club Alpino Italiano.
Il fascino del Monviso: storia e leggende
Ogni pietra racconta una sfida. La prima salita documentata risale al 1861, ma fu l’impresa del ministro Sella a trasformare la montagna in simbolo nazionale. “Qui ho capito che l’altezza non si misura in metri, ma in coraggio”, si narra abbia detto durante l’ascesa.
Attorno al massiccio fioriscono leggende: storie di contrabbandieri che attraversavano la valle di Pontechianale, miti sulle acque sacre del Po. Il Santuario di San Chiaffredo, incastonato alle pendici, custodisce secoli di devozione popolare.
Le caratteristiche uniche delle Alpi Cozie
Questo angolo di Piemonte offre un giro sorprendente tra ecosistemi. Dalle rocce levigate dai ghiacciai ai laghi Fiorenza e Chiaretto, le forme del paesaggio cambiano come in un caleidoscopio naturale.
Le vette oltre i 3000 metri creano microclimi unici. In pochi chilometri si passa da prati fioriti a zone quasi lunari. Un laboratorio a cielo aperto per geologi e appassionati, dove ogni sentiero svela un nuovo capitolo della Terra.
Pianificazione e preparazione dell’escursione
Organizzare un’avventura in quota richiede precisione. La scelta del periodo giusto e l’equipaggiamento adatto fanno la differenza tra un’esperienza indimenticabile e una giornata complicata.

Quando e come arrivare a Pian del Re
Da giugno a ottobre, la strada per Pian del Re diventa accessibile. Il servizio navetta da Crissolo funziona da fine giugno a metà settembre: prenota al numero +393714126266 tra le 8.30 e le 18.00. In luglio e agosto, conviene organizzare il viaggio con almeno due giorni d’anticipo.
Se preferisci raggiungere il punto di partenza a piedi, la “Via del Sale” aggiunge due ore di cammino. Controlla sempre sul sito del Parco le informazioni aggiornate prima di metterti in auto.
Attrezzatura indispensabile e consigli utili
Nello zaino non possono mancare casco, imbrago e corda dinamica. All’inizio stagione, porta ramponi e piccozza per i tratti ghiacciati. “Ogni grammo conta: meglio un equipaggiamento leggero ma completo”, suggeriscono gli esperti.
Calcola 8 ore totali per l’itinerario, includendo soste e ritorno. Controlla le previsioni del tempo nelle 48 ore prima della partenza. Per chi vuole dividere il percorso, il Rifugio Quintino Sella offre sistemazioni basiche da prenotare con largo anticipo.
Guida al trekking monviso: consigli pratici
Affrontare le quote elevate richiede un piano dettagliato. L’itinerario più frequentato parte da Pian del Re, dove il fiume Po inizia il suo viaggio verso il mare. Da qui, lo sguardo abbraccia l’intero anfiteatro montuoso.

Itinerario classico: da Pian del Re al Rifugio Quintino Sella
Il sentiero numero 13 si snoda per 6 km con dislivello contenuto (540 metri). In 2 ore e mezza si raggiungono i 2640 metri del rifugio, base ideale per osservare l’ambiente alpino. “Qui si respira la storia dell’alpinismo tra foto d’epoca e panorami mozzafiato”, commentano gli escursionisti.
Organizzazione della salita e della discesa
Parti entro le 7:00 da Pian del Re per sfruttare la stabilità mattutina. Considera 5 ore aggiuntive dalla struttura alla vetta e altrettante per tornare. Il percorso totale richiede 10-12 ore: valuta se dividerlo in due giornate.
- Controlla le previsioni alle 6:00 al rifugio Quintino Sella
- Porta 2 litri d’acqua a persona e snack energetici
- Programma soste ogni 90 minuti per adattarti all’altitudine
Itinerari e sentieri: dalla pianura alla vetta
Esplorare le vie che conducono alla vetta significa ripercorrere passi carichi di storia. I percorsi si adattano a diverse capacità, offrendo scenari che cambiano con l’altitudine: dalle dolci colline ai crinali scolpiti dal vento.
Il percorso storico e la via normale
Dal Rifugio Quintino Sella, il sentiero storico si inerpica verso il Passo delle Sagnette. Superati i 2800 metri, le rocce levigate richiedono attenzione: qui le catene fissate alla parete aiutano negli ultimi 200 metri di dislivello.
Dopo il passo, l’itinerario piega a destra regalando una vista unica sulla spalla occidentale. La leggera discesa prepara alla salita finale, dove ogni passo sul terreno misto diventa una sfida gratificante.
Calcola 5-6 ore per completare il tragitto. La partenza mattutina è fondamentale: permette di sfruttare la luce e evitare improvvisi cambi meteo. Con scarpe da trekking robuste e una mappa dettagliata, questa avventura rimarrà tra i ricordi più vividi delle Alpi.








